La farmacoterapia nel trattamento dell'ansia Le terapie

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Ciao, anche io uso i betabloccanti per la prevenzione della cefalea. Per tranquillizzarmi ho contattato 2 cardiologi che mi hanno dato l'ok ad usarlo, ma tenendo sotto controllo la frequenza cardiaca,, che non deve scendere sotto i 50... Cmq questo farmaco l'ho preso anche molti anni fa, ma l'ansia mi è venuta per l'alto dosaggio.. Ciao anche io soffro di emicrania cronica da quando avevo 11 anni ed oggi ne ho 51.

Esame strumentali come una risonanza magnetica o una TAC servono in una piccola minoranza di casi, altrimenti sono inutili (spesso i pazienti arrivano già con la risonanza fatta in passato dopo un episodio di cefalea acuta). Oppure arrivano con risonanze della colonna cervicale completamente inutili (nel 95% dei casi i dolori cervicali episodici in persone di giovane o media età sono dovuti ad emicrania a manifestazione cervicale e non a ernie del disco o altro). I beta-bloccanti possono aggravare il brusco rialzo dei valori pressori che può verificarsi dopo la sospensione della clonidina. Se Inderal viene somministrato contemporaneamente a clonidina, il beta-bloccante deve essere sospeso parecchi giorni prima di interrompere la terapia con clonidina. Se la terapia con beta-bloccante deve sostituire quella con clonidina, è necessario che l'inizio del trattamento con beta-bloccante avvenga parecchi giorni dopo l'interruzione della terapia con clonidina. La dose iniziale di 40 mg due o tre volte al giorno può essere aumentata della medesima quantità ad intervalli settimanali in relazione alla risposta del paziente.

In effetti debbo dire che è stato FONDAMENTALE per il miglioramento della mia salute e della qualità della mia vita. Tra l'altro negli anni ho scoperto di avere bassi valori di calcio, magnesio e potassio , quindi alla medicina ho associato anche integratori minerali, trovando un grande benessere . L'azione delle BDZ con altri farmaci che "deprimono" il sistema nervoso centrale provoca un aumento dell'effetto farmacologico di entrambi i farmaci. Negli Stati Uniti, in Inghilterra e nei paesi scandinavi esiste, inoltre, un controllo più attento sull'uso di tali psicofarmaci. Il farmacista, ad esempio, è tenuto a dare al "paziente" solo la quantità di farmaco prescritta dal medico. In Italia, al contrario la quantità non è indicata sulla ricetta, che, tra le altre cose, è molto spesso ripetibile.

Inderal è principalmente utilizzato nel trattamento di tremori, angina , ipertensione , disturbi del ritmo cardiaco e di altre patologie cardiache o circolatorie. E' anche usato per trattare o prevenire l'infarto e per ridurre la gravità e la frequenza del mal di testa (profilassi dell'emicrania). Viene anche prescritto per il controllo dell'ansietà e della tachicardia su base ansiosa, nel trattamento del feocromocitoma e come coadiuvante nella terapia della tireotossicosi e delle crisi tireotossiche. Come suggerisce il nome, i farmaci beta-bloccanti, vanno ad antagonizzare i recettori beta-adrenergici presenti a livello dei tessuti, in modo che le catecolamine non vadano ad esplicare il loro naturale effetto.

La dose di dobutamina deve quindi essere aumentata, se necessario, per ottenere la risposta desiderata sulla base delle condizioni cliniche del paziente. L'uso concomitante di calcio antagonisti diidropiridinici (es. nifedipina) può aumentare il rischio di ipotensione e possono verificarsi casi di scompenso cardiaco in pazienti con insufficienza cardiaca latente. Inderal può bloccare/modificare i segni e sintomi dell'ipoglicemia . In casi isolati si presenta un'ipoglicemia grave con convulsioni e/o coma provocata da Inderal.

E’ stato dimostrato in vitro che i linfociti presenti a livello del tessuto tiroideo producono spontaneamente autoanticorpi, tra cui le TsAb . Ragazza del 1976, viene in prima visita il 5 agosto 2009, con una diagnosi di ipertiroidismo(TSH a 0.34, per valori normali sopra 0.49 ed anticorpi molto elevati). Inoltre, era ammalata da molti anni diallergia e asma, per le quali assumeva anti-istaminici e cortisone. Messasi in cura, è subito sparita la febbricola e le si è regolarizzato il ciclo. Abbiamo fatto l'ultima visita, prima della pubblicazione del caso clinico, nel mese di maggio 2010.

L’effetto è rilevante, anche se è un po’ meno marcato nei farmaci ‘atipici’ o di seconda generazione. «Ci potrebbe essere anche un effetto diretto sulla betacellula», segnala Baccetti. La corretta esecuzione della scintigrafia deve contemplare un adeguato wash-out farmacologico da sostanze iodate che possono interferire riducendo la captazione tiroidea del tracciante. Per ridurre il rischio di effetti collaterali da questi farmaci, compresi i problemi sessuali, assumere i farmaci esattamente come prescritto. Se continuano a verificarsi effetti collaterali, è bene parlare con il medico per provare altri tipi di farmaci; che potrebbero avere meno effetti collaterali. La disfunzione erettile è un effetto collaterale occasionale di farmaci come diuretici tiazidici, diuretici dell’ansa e beta-bloccanti, che possono ridurre il flusso sanguigno al pene e rendere difficile l’erezione.

Ne esistono differenti tipi con diverso contenuto di cannabinoidi, pertanto deve essere il medico a scegliere quale sia adatta o quali siano adatti. Deve scegliere dose e modo di somministrazione a seconda del dolore e dell’organismo interessato. Non perché una sostanza si trova in natura deve esser per forza scevra da effetti negativi.

Le varie informazioni riguardanti la sua somministrazione sono riportate nei paragrafi specifici. Dopo somministrazione endovenosa l'emivita plasmatica del propranololo è di circa 2 ore; nel sangue il rapporto tra metaboliti e il composto originale è inferiore a quello ottenuto dopo somministrazione orale. Il propranololo è efficace e ben tollerato dalla maggior parte delle etnie, anche se una risposta inferiore può verificarsi nei pazienti di razza nera. Il propranololo è una miscela racemica e la sua forma attiva è S (-) isomero di propranololo.

Ho avuto mesi in cui sono stata meglio di altri, ma questo è normale perché la terapia non fa sparire del tutto l’emicrania. Per quanto mi riguarda risultati stabili ho iniziato ad averli dopo i primi tre mesi e, a parte alcune normali ricadute che possono esserci, nel corso dei 12 mesi di terapia ho avuto grande beneficio. Ciò che consiglio è di tenere monitorata la situazione, parlarne con l’equipe medica che ti segue e valutare quanto questi effetti siano gestibili a lungo termine. A me è successo in concomitanza di alcune iniezioni, ma si sono rivelati effetti transitori.

La riduzione della frequenza cardiaca è un’azione farmacologica indotta dall’Inderal. Dovrà essere considerata una riduzione del dosaggio nei rari casi in cui compaiono sintomi attribuibili all’eccessiva riduzione della frequenza cardiaca. È importante non interrompere bruscamente il trattamento con Inderal specialmente nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica.

Per saperne di più sulla gestione dei tuoi dati ed esercitare i tuoi diritti, puoi consultare l'informativa sulla privacy. Grazie della risposta, mi sa che hai ragione, ossia, se l'effetto della cura e' buona, meglio ottimizzare le nuove energie per controllare la gola e per soddisfare la fame con cose poco ingrassanti. Inderal ha portato la mia frequenza cardiaca da 180 a 68 entro le 24 ore. Ora avevo sospeso tutto, ma da qualche giorno la pressione è tornata alta e ho ripreso Inderal 40 mg., e dopo un'ora sentivo già lo stato di benessere. Prendo Inderal da 44 anni (!), al tempo soffrivo di aritmie, da allora totalmente sparite; inoltre con Inderal non ho nemmeno la necessità di prendere farmaci per la pressione.

Queste dichiarazioni, suffragate da nulla, si ripetono ciclicamente ogni quattro o cinque anni in concomitanza con il lancio di nuovi prodotti e sono operazioni di tipo commerciale che servono a tenere vivo il mercato per non far crollare le vendite. Questi farmaci, infatti, presentati come nuovi, non sono tali , ma sono in realtà vecchi farmaci le cui formule sono state solo parzialmente riviste. Basti pensare che l'immensa varietà e disponibilità di prodotti farmacologici in commercio non è giustificata, in relazione alla differente e potenziale "efficacia terapeutica", dalla gran parte degli studi commissionati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Il vostro dottore riuscirà più efficiente se userà un protocollo ben definito di dismissione anziché un non strutturato graduale “vediamo come va”.

Con alcuni di questi farmaci, il rischio di effetti collaterali può essere maggiore. Come raccomandato dagli esperti, la co-somministrazione con CBD non è consigliata. I potenziali effetti negativi e la tossicità devono essere monitorati. Ciò che può risultare problematico riguarda il fatto che un farmaco come l’ossicodone dovrebbe rimanere nel tuo sistema solo per un certo periodo di tempo. Andare oltre quella durata può provocare effetti collaterali come nausea e sonnolenza, che potrebbero diventare un problema se guidi un’auto o utilizzi macchinari pesanti. I farmaci anti-psicotici invece portano al diabete come conseguenza del rapido aumento di peso.

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